Identificato da Strabone come Koukolon e noto in epoca romana come Cuculum, ha probabilmente le sue origini nel nucleo di contrada Casale, dove si trovano le tracce più antiche dell’insediamento. Successivamente divenne un importante punto di transito tra la Marsica e la valle Peligna.
Nel corso del tardo Impero, Cuculum subì le incursioni di Goti e Bizantini, e il villaggio fu progressivamente abbandonato. La popolazione si spostò sul colle dominante, dove i Longobardi fondarono il nuovo borgo medievale, nucleo dell’attuale Cocullo.
Nel X secolo Cocullo divenne legato alla figura di San Domenico di Sora, protettore contro tempeste, febbri, mal di denti, rabbia e morsi di serpenti e cani. Secondo la tradizione, il santo, dopo un prodigioso incontro con un lupo a Villalago passò a Cocullo e donò ai paesani alcune reliquie.
Ogni anno, il primo maggio, si svolge la celebre Festa dei Serpari, in cui si mescolano elementi cristiani e tradizioni pagane. Durante la festa, i fedeli portano in processione statue di San Domenico coperte di serpenti vivi, un rito unico che richiama pellegrini e curiosi da tutto il mondo.
Il centro storico di Cocullo conserva preziose testimonianze medievali, a partire dalla torre quadrilatera di avvistamento (XII secolo), integra nella sua struttura in pietra lavorata e coronata da beccatelli, oggi campanile della Chiesa di San Nicola. La chiesa, quasi completamente distrutta dal terremoto del 1915, è ricavata da un precedente edificio.
Tra le tre porte superstiti del borgo fortificato spicca Porta Ruggeri, ad arco acuto, Porta di Manno e Porta Renomata. Poco distante si trova la fontana medievale, con tre arcate ogivali in pietra, vasche interne e un rilievo araldico ormai illeggibile.
Notevole anche il portale ogivale di Santa Maria delle Grazie (XIV secolo), ornato da colonnine e dall’Agnello crucifero nell’architrave; nel XVI secolo fu arricchito da due edicole rinascimentali con statuine di santi, ispirate al portale monumentale della Cattedrale di San Panfilo a Sulmona.La sede comunale ospita il Il Museo Civico Etnografico Multimediale che racconta e documenta il rito dei Serpari con approfondimenti multimediali, foto, e un archivio dedicato alla tradizione.
Frazione Casale - Chiesetta di Santa Maria in Campo
Nella frazione di Casale, lungo la strada per Anversa degli Abruzzi, sorge questa chiesa probabilmente del XII secolo. L’esterno conserva elementi romanici, con facciata a capanna, cantonali in pietra viva e portale ogivale gotico (XIII secolo) in pietra lavorata. L’interno, a navata unica con copertura lignea, ospita l’altare originario in pietra e la statua della Madonna Assunta, protagonista della processione del 15 agosto.